Il lavoratore non svolge correttamente la sua prestazione lavorativa
Se il consumo problematico di alcol ha una ripercussione sulle capacità professionali di un collaboratore, segnatamente provocando inefficienze visibili e percepibili, il datore di lavoro ha il diritto di chiedere che i suoi comportamenti inadeguati sul lavoro cambino.
In tal caso, ossia se il lavoratore non svolge correttamente la sua prestazione lavorativa a causa della dipendenza dall’alcol, la situazione è sensibilmente diversa. Il datore di lavoro ha il diritto di ingiungergli di modificare il suo comportamento. Secondo la portata delle lacune del lavoratore, il datore di lavoro può addirittura rescindere il contratto con effetto immediato, a dipendenza del caso con o senza preavviso (cfr. art. 337 CO1). In questo tipo di situazione, il datore di lavoro può a sua discrezione rinunciare a un simile provvedimento e concedere al lavoratore un termine per modificare il suo comportamento.
È senza dubbio in questi casi che una convenzione di cura ha più senso: il lavoratore si impegna ad adottare le misure necessarie per migliorare la sua prestazione lavorativa, mentre il datore di lavoro si impegna a non rescindere il contratto per un tempo determinato (contratto di durata minima).